Learning by doing: il ruolo della formazione pratica per portare l’innovazione in fabbrica

La trasformazione digitale dell’industria sta ridisegnando profondamente competenze, processi e modelli organizzativi. L’evoluzione verso una manifattura sempre più automatizzata, interconnessa e intelligente – dall’adozione di tecnologie 4.0 all’integrazione di sistemi cyber-fisici, intelligenza artificiale e analisi dati – richiede figure professionali in grado di coniugare conoscenze tecnologiche avanzate con una solida esperienza sul campo.
Tuttavia, in molte imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni, permane un divario significativo tra sapere teorico e capacità operative. È il cosiddetto skill mismatch, che si traduce in difficoltà a implementare innovazioni, sfruttare appieno le tecnologie disponibili o reagire con tempestività ai cambiamenti del mercato.
In questo scenario, il learning by doing – cioè l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta – si afferma come uno strumento essenziale per colmare questo divario. Non si tratta solo di “fare pratica”, ma di acquisire competenze in modo immersivo, sperimentando soluzioni reali, risolvendo problemi concreti e lavorando in ambienti che simulano le condizioni effettive della produzione.
Che cos’è il “learning by doing”
Il learning by doing è un approccio formativo fondato sull’apprendimento esperienziale, in cui il sapere si costruisce attraverso l’azione diretta, l’osservazione dei risultati, la sperimentazione e la riflessione. In altre parole, non si tratta solo di “applicare” quanto appreso, ma di imparare facendo: affrontare problemi reali, interagire con strumenti e tecnologie, analizzare gli errori e trarne insegnamenti pratici.
A differenza della formazione frontale tradizionale – basata principalmente su lezioni teoriche, contenuti standardizzati e un ruolo passivo del discente – il learning by doing coinvolge attivamente i partecipanti nel processo di apprendimento. L’esperienza diventa il punto di partenza per sviluppare competenze operative, spirito critico e capacità di adattamento.
Nel contesto industriale e manifatturiero, questo approccio è particolarmente efficace. L’introduzione di nuove tecnologie in fabbrica richiede infatti non solo la conoscenza dei principi teorici alla base dei sistemi digitali, ma anche la familiarità concreta con macchinari, software e ambienti produttivi. Per questo, il learning by doing si traduce in attività formative come:
- l’utilizzo di linee pilota e impianti dimostrativi;
- l’esercitazione in laboratori attrezzati con tecnologie 4.0 (robotica, IoT, sistemi MES, intelligenza artificiale, ecc.).
- l’utilizzo di seriuos game
Questi strumenti permettono ai partecipanti di sperimentare direttamente processi e soluzioni in un contesto controllato ma realistico, accelerando l’apprendimento e riducendo il divario tra teoria e pratica.
Perché il learning by doing è fondamentale per l’innovazione in fabbrica
L’adozione delle tecnologie avanzate e abilitanti dell’industria 4.0 e 5.0 sta trasformando radicalmente il modo di produrre. Ma questa trasformazione non può avvenire senza un corrispondente cambiamento nelle competenze. E qui il learning by doing gioca un ruolo chiave.
Queste tecnologie non si imparano solo in aula: servono ambienti in cui sperimentare, testare, interagire. Serve cioè un apprendimento attivo, dinamico e immersivo.
Tra i principali vantaggi concreti del learning by doing in ambito industriale, possiamo evidenziare:
- acquisizione rapida del know-how operativo: i lavoratori imparano a utilizzare nuove tecnologie direttamente sul campo o in contesti simulati, accelerando la curva di apprendimento rispetto ai metodi tradizionali;
- maggiore retention delle conoscenze: l’esperienza diretta fissa meglio i concetti, rendendo l’apprendimento più duraturo ed efficace nel tempo;
- adattamento più veloce alle tecnologie emergenti: sperimentare soluzioni innovative permette alle persone di acquisire una maggiore flessibilità cognitiva, fondamentale per restare al passo con l’evoluzione tecnologica;
- coinvolgimento attivo e motivazione del personale: essere parte attiva del processo formativo stimola la partecipazione, la curiosità e il senso di responsabilità, facilitando anche il cambiamento culturale all’interno dell’organizzazione.
In sintesi, il learning by doing non è solo un metodo formativo, ma uno strumento strategico per abilitare l’innovazione in fabbrica, trasformando le persone nei veri protagonisti del cambiamento tecnologico.
Il ruolo dei Competence Center
Nel contesto della trasformazione digitale dell’industria, i Competence Center si configurano come catalizzatori strategici dell’innovazione e della formazione avanzata. Nati per accompagnare le imprese – in particolare le PMI – nel percorso verso l’Industria 4.0, questi poli di eccellenza offrono ambienti unici per il learning by doing, unendo formazione, sperimentazione e trasferimento tecnologico.
Attraverso strutture attrezzate con linee dimostrative e impianti 4.0, i Competence Center permettono alle aziende di testare soluzioni avanzate in un ambiente controllato, ma realistico. Questo consente non solo di formare le persone su tecnologie e processi reali, ma anche di validare progetti e investimenti prima della loro adozione su larga scala.
Tra le risorse messe a disposizione:
- linee produttive simulate e ambienti interconnessi per l’apprendimento immersivo;
- casi d’uso industriali concreti, replicabili e adattabili alle esigenze delle imprese;
- macchinari e tecnologie all’avanguardia, su cui svolgere attività formative pratiche;
- collaborazioni strutturate con università, centri di ricerca e aziende tecnologiche, che arricchiscono l’offerta formativa e favoriscono l’aggiornamento continuo.
Un esempio concreto di questo approccio è rappresentato da MADE Competence Center 4.0, che integra formazione esperienziale, consulenza specializzata e progetti di trasferimento tecnologico per accompagnare le imprese in ogni fase del loro percorso innovativo.
L’offerta formativa è costruita attorno ai principali driver della trasformazione digitale e sostenibile — dall’intelligenza artificiale alla cybersecurity, dai digital twin alla robotica collaborativa, fino alla data culture e alla business intelligence. Grazie alla collaborazione con una solida rete di partner industriali e accademici, MADE4.0 propone percorsi formativi progettati dall’industria per l’industria, in perfetta coerenza con l’approccio learning by doing. Una didattica concreta, esperienziale e orientata all’impatto reale sulle competenze e sui processi.
Questi percorsi non solo favoriscono l’apprendimento immediato e contestualizzato, ma producono anche un impatto misurabile:
- competenze tecniche realmente operative, pronte per essere applicate in fabbrica;
- processi più efficienti e sicuri, grazie all’adozione di nuove tecnologie;
- innovazioni implementate più rapidamente, grazie alla riduzione del divario tra sviluppo e messa in opera.
Il learning by doing, sostenuto dall’infrastruttura e dalle competenze dei Competence Center, si configura come un acceleratore strategico della trasformazione industriale. Non si tratta di un’attività isolata, ma di un tassello fondamentale di un ecosistema formativo integrato, in cui la crescita delle competenze tecniche va di pari passo con la diffusione di una solida cultura dell’innovazione. In questo contesto, la formazione esperienziale non solo rende l’innovazione più accessibile, ma ne favorisce anche la sostenibilità e la continuità nel tempo, trasformandola in un motore reale e duraturo del cambiamento per le imprese.
Formare per innovare
In questo scenario, in cui la formazione esperienziale si afferma come leva strategica della trasformazione industriale, “formare per innovare” non è più uno slogan, ma una necessità concreta. In un contesto produttivo in continua evoluzione – segnato dall’avanzata delle tecnologie digitali, dall’automazione e dalla spinta verso la sostenibilità – la formazione non rappresenta un costo, bensì un investimento strutturale.
Non si tratta solo di aggiornare le competenze del personale, ma di costruire le condizioni per una capacità di innovazione diffusa, quotidiana, e profondamente radicata nei processi di fabbrica.
Il learning by doing si conferma, in questo senso, l’approccio più efficace per trasformare la conoscenza teorica in operatività concreta. Permette di colmare il divario tra sapere e saper fare, tra innovazione concepita e innovazione attuata. È lo strumento che consente alle imprese di accelerare l’adozione delle tecnologie 4.0, sviluppare competenze solide e generare impatto concreto sui processi.
In questo percorso, i Competence Center giocano un ruolo determinante: sono luoghi in cui formazione, consulenza tecnologica e sperimentazione avanzata si incontrano, rendendo accessibili tecnologie complesse e accompagnando le imprese lungo un percorso di innovazione continua.
Formare per innovare, oggi, significa mettere le persone nelle condizioni di apprendere attraverso l’esperienza. E costruire così un’industria più consapevole, reattiva e competitiva.