I KPI di produzione sono il fondamento di qualsiasi azienda sana; lo sono oggi e lo saranno in futuro. Il modello industriale sottostante, però, evolve di continuo ed è quindi naturale che anche gli indicatori di performance (KPI) debbano adattarsi ai nuovi paradigmi, come quello dell'Industria 5.0. Vediamo in cosa consiste questo fenomeno evolutivo e, soprattutto, che effetti ha (e avrà) sugli indicatori più importanti per le aziende.
I KPI di produzione, oggi e domani
Parlare di fabbrica del futuro con riferimento a industria 5.0 è un po’ una forzatura, perché il percorso verso il nuovo modello industriale incentrato sulla sostenibilità, la resilienza e la centralità dell’essere umano può essere intrapreso, o meglio andrebbe intrapreso, fin da subito. Tuttavia, una volta tracciati i grandi obiettivi, non c’è dubbio che essi condizioneranno le scelte presenti e future delle imprese, i cui effetti dovranno essere in qualche modo monitorati.
Oggi, industria 4.0 offre alle imprese un modello fondato sulla digitalizzazione, sull’automazione e sullo sfruttamento delle potenzialità dei dati in chiave di produttività e innovazione. In questo contesto, i KPI di produzione puntano a quantificare, a fornire un riscontro oggettivo su vari aspetti che incidono sull’efficienza, sui costi, sui tempi, sulla produttività e sulla disponibilità dei macchinari: i tempi di setup, per esempio, il lead time, il livello di WIP (work in progress), il tasso di difettosità e molti altri, fino all’OEE (Overall Equipment Effectiveness) che, combinando i fattori fondamentali della disponibilità, delle prestazioni e della qualità, indica la capacità dell’impianto produttivo di operare al massimo della sua efficienza.
La fabbrica del futuro e la misurazione delle performance
Tra 4.0 e 5.0 non c’è nessuna frattura netta. Sono due passaggi dello stesso percorso evolutivo che non si fermerà qui e che farà sempre tesoro dell’esperienza accumulata. I grandi temi di industria 5.0 e della fabbrica del futuro, ovvero la sostenibilità, la resilienza e la human-centricity, sono infatti perseguibili solo partendo da un livello elevato di digitalizzazione, che non a caso è l’elemento chiave del modello attuale.
Visto che la fabbrica del futuro non sarà unicamente orientata alla produttività, all’efficienza e alla capacità di soddisfare i mercati, cambierà senza dubbio ciò che verrà monitorato. O meglio, a tutti gli indicatori esistenti, che non perderanno la loro centralità, se ne aggiungeranno altri il cui fine sarà proprio quello monitorare l’avanzamento dell’azienda verso il suo futuro.
Dalla riduzione dei consumi energetici al carbon footprint: i KPI di sostenibilità
I KPI di sostenibilità rappresentano un'aggiunta fondamentale ai tradizionali indicatori di performance e riflettono la responsabilità sociale e ambientale dell'impresa. La fabbrica del futuro ha infatti un ruolo determinante nella transizione verso un modello di produzione più sostenibile, nonché un impatto deciso sulle grandi sfide del nostro tempo, compreso il cambiamento climatico.
Per questi motivi, i KPI legati alla sostenibilità diventano e diventeranno sempre più centrali, a partire da:
- intensità energetica;
- consumi specifici per prodotto;
- carbon footprint (emissioni generate);
- impronta idrica;
- percentuale di impiego di energie rinnovabili;
- percentuale di utilizzo di materiali riciclabili;
- tasso di riciclo dei rifiuti di produzione.
Monitorando questi indicatori, e molti altri, le aziende possono implementare strategie più sostenibili e contribuire alla riduzione dei consumi energetici nonché, dato tutt’altro che trascurabile, potenziare la loro competitività. Dal punto di vista dell’impatto sociale, invece, è essenziale considerare KPI che valutano l'influenza delle attività aziendali sulle comunità locali, sulle condizioni di lavoro e sul benessere dei dipendenti. A titolo d’esempio, si potrebbero citare il tasso di turnover, l’engagement rate dei dipendenti, il tasso di soddisfazione, gli infortuni, la parità di genere, le iniziative poste in essere per le comunità di riferimento e molto altro.
Non solo collaborazione, ma anche human centricity
La sostenibilità, in tutte le sue forme, è protagonista dei dialoghi sulla fabbrica del futuro, ma non è l’unico fattore che contraddistingue i paradigmi industriali più moderni. Per esempio, il modello 5.0 è basato sulla centralità dell’uomo e sulla relazione collaborativa con le macchine. Molti KPI di riferimento potrebbero quindi essere gli stessi già citati (livello di soddisfazione, infortuni…), ma si potrebbero aggiungere indicatori ad hoc come il tasso di adozione di tecnologie collaborative nelle attività quotidiane (es, cobot) e il livello di empowerment degli operatori nell'utilizzo di dati e analisi per migliorare i processi produttivi. Il terreno, sotto questo profilo, è tutto da esplorare, e ogni azienda potrà identificare i KPI più vicini ai propri obiettivi che, come visto, non si esauriranno in produttività ed efficienza.