L'industria sta cambiando rapidamente grazie alla frenetica evoluzione tecnologica degli ultimi anni e a nuove ambizioni come la sostenibilità, l’adozione di un modello economico circolare e lo sviluppo di un rapporto collaborativo uomo-macchina, elementi tipici del paradigma industriale 5.0.
Qualsiasi trasformazione profonda e duratura può alterare non soltanto le dinamiche organizzative e di business, ma anche l’equilibrio delle competenze su cui l’azienda si è basata per anni e di cui avrà sempre bisogno per prosperare. Il manufacturing, poi, è uno dei settori in cui lo skills gap si sente di più in assoluto, al punto che secondo EY, entro il 2030 2.1 milioni di posti di lavoro potrebbero rimanere vacanti solo negli Stati Uniti se il tema non verrà affrontato con decisione. Per questo, tutti gli occhi sono puntati sulla formazione delle aziende.
Come orientare la formazione delle aziende nell’era 4.0 (e 5.0)
In un’era di cambiamento a tutti i livelli, verso cosa va orientata la formazione delle aziende? Certamente, verso le aree in cui la domanda è particolarmente forte, ma più in generale ha senso concentrare gli sforzi (almeno in parte) verso i temi più innovativi, tenendo conto che proprio sull’innovazione le aziende costruiranno sempre di più la propria competitività. Largo quindi alle competenze tecniche del mondo 4.0, con focus particolare sulla gestione e la valorizzazione del dato, ma anche alla capacità di ottimizzazione dei processi e di rimodellazione dell’azienda verso nuovi modelli operativi più agili, smart e vicini al grande fine della sostenibilità.
Vediamo allora alcuni ambiti particolarmente interessanti.
Competenze tecniche: l’era dei dati è appena iniziata
La digitalizzazione è l’essenza sia del modello 4.0 che del paradigma 5.0, che non potrebbe mai perseguire i propri ideali di resilienza, human-centricity e sostenibilità senza poggiare su un solido ecosistema tecnologico e digitale. Per questo, è fondamentale per le realtà manifatturiere lo sviluppo di competenze tecniche orientate alla valorizzazione dei big data, all’implementazione di tecnologie afferenti al macrocosmo dell’intelligenza artificiale, all’IoT o ad aree più specifiche come la robotica avanzata, la realtà aumentata e i sistemi cyber fisici.
Sostenibilità: le skill che trasformano l’azienda in un riferimento green
La sostenibilità non è più un'opzione ma una necessità per le aziende manifatturiere. Qui, infatti, non si tratta semplicemente di rispettare normative sempre più stringenti, ma di costruire sulla sostenibilità il proprio vantaggio competitivo e, in senso lato, il proprio futuro.
In questo campo, la formazione aziendale potrebbe fornire competenze per implementare i principi dell’economia circolare, creare processi di produzione sostenibili e adottare tecnologie green. La formazione, ovviamente, deve coprire anche aspetti normativi, come le certificazioni ambientali e gli standard internazionali in essere.
Cybersecurity: l’OT è sempre più minacciato
Con la digitalizzazione, aumentano inevitabilmente le minacce informatiche. Nel mondo della manifattura, che da un decennio è contraddistinto dalla convergenza tra sistemi IT e OT, la sicurezza della tecnologia operativa (OT) è fondamentale per la continuità del business e anche per la sicurezza (fisica) degli operatori. Inoltre, viviamo un’era in cui la normativa si fa sempre più stringente proprio per tutelare settori strategici dell’economia italiana ed europea: NIS 2, che ha un impatto anche sulle componenti OT degli ecosistemi informativi aziendali, è un esempio eloquente del percorso intrapreso dal legislatore comunitario.
Le aziende possono quindi orientare le proprie risorse verso lo sviluppo di competenze specializzate in difesa cyber e, in aggiunta, per sensibilizzare la consapevolezza della cyber security, proponendo corsi, esercitazioni e simulazioni volte a sviluppare comportamenti adeguati al rischio (security awareness).
Soft skill per gestire la trasformazione in atto
La transizione verso un’industria digitale e sostenibile richiede grande attenzione alle soft skill, perché presuppone che le aziende debbano essere sempre più agili, moderne e flessibili per assecondare trend di spicco come quello della produzione personalizzata.
Le competenze interpersonali, come la leadership, la comunicazione efficace, la gestione del cambiamento e la capacità di instaurare una cultura collaborativa sono determinanti e vanno sviluppate. Formare i manager su come gestire l’innovazione, promuovere una cultura aziendale aperta al cambiamento e sviluppare la capacità di risolvere problemi complessi in modo creativo, permette di affrontare le sfide della transizione gemella (digitale e green) con successo.
Capacità di ottimizzazione dei processi aziendali
In un’era di evoluzione come questa, le aziende devono essere in grado di rimodellare e di ottimizzare continuamente i propri processi in chiave di efficienza e di flessibilità. La capacità di implementare progressivamente metodologie come il lean manufacturing imprime all’azienda una forte spinta di modernizzazione e la prepara alle sfide del futuro, rappresentando un ottimo ambito nel quale sviluppare competenze avanzate.