La sostenibilità ambientale sta emergendo come uno dei pilastri fondamentali su cui costruire il futuro delle nostre società e delle nostre economie. L'urgenza di accelerare la transizione verso pratiche più sostenibili è diventata una priorità incontestabile, affrontando simultaneamente sfide ambientali, sociali ed economiche.
Le imprese, in particolare, si trovano di fronte alla necessità di decarbonizzare i processi, integrare le energie rinnovabili e adottare un utilizzo più responsabile delle risorse. Questi obiettivi, sebbene ambiziosi, offrono l'opportunità di riorientare le strategie aziendali verso processi più sostenibili e circolare per abilitare maggiore innovazione e competitività.
Attraverso interventi di specialisti sul tema e le testimonianze di chi ha già intrapreso con successo questo percorso di trasformazione, l’ultimo aperitivo tecnologico di MADE 4.0 ha evidenziato come la sostenibilità ambientale non sia solamente una necessità, ma anche un'opportunità per reinventare il modello di business delle aziende.
La decarbonizzazione dell’energia e il passaggio verso un modello di consumo e utilizzo sostenibile e distribuito
Nel contesto attuale di trasformazione ambientale, l'Italia e altri Paesi europei sono confrontati con sfide significative nella produzione e nel consumo energetico, mirando a un futuro più sostenibile.
Una delle sfide principali riguarda la necessità di modificare radicalmente le fonti di energia, passando da un dominio di petrolio, carbone e gas naturale a fonti più sostenibili.
Nonostante le discussioni sull'urgenza di questa transizione risalgano a decenni fa, nel 2023 l'International Energy Agency (IEA) ha evidenziato che oltre la metà del consumo energetico globale si basa ancora su fonti fossili, segnalando la lentezza del cambiamento.
Se l’Italia, come gli altri Paesi UE, è in ritardo rispetto a questi obiettivi, occorre sottolineare che la transizione energetica deve tener affrontare tre aspetti critici di non facile risoluzione.
“La trasformazione energetica richiede non solo investimenti significativi ma anche la rinnovazione delle infrastrutture energetiche verso un modello distribuito e la digitalizzazione per ottimizzare il funzionamento degli asset energetici. Questi cambiamenti implicano nuove opportunità economiche e occupazionali, ma anche la sfida di equilibrare nuovi investimenti con la dismissione di infrastrutture esistenti”, ha spiegato Davide Chiaroni, Professore del Politecnico di Milano.
Da un’economia lineare a una circolare: un nuovo uso delle risorse
Parallelamente, la seconda grande sfida è rappresentata dalla necessità di un cambio radicale nel modo in cui produciamo e utilizziamo le risorse.
Da quando è stato introdotto l'Earth Overshoot Day, negli anni '70, è evidente che il tasso di consumo delle risorse supera la capacità della Terra di rigenerarle, erodendo il nostro capitale naturale a un ritmo preoccupante.
Questo modello di consumo eccessivo, soprattutto di risorse preziose come le terre rare, non solo fallisce nel risolvere i problemi ambientali ma spesso li aggrava, sottolineando l'inefficacia dell'economia lineare attuale.
In questo scenario, l’unica soluzione auspicabile è l'adozione di un modello economico circolare che promuova il riuso delle risorse e disaccoppi il loro ciclo di vita da quello dei prodotti. Nonostante ciò, con un livello globale di circolarità attuale del solo 7,2%, siamo lontani dal raggiungere la sostenibilità desiderata.
“Questa è un’altra sfida altrettanto importante, che apre la strada a nuovi investimenti, con asset da dismettere, nuove tecnologie ma soprattutto nuove interconnessioni tra ecosistemi industriali. Ma queste interconnessioni sono da sviluppare e non tutte sono realizzabili oggi, anche dal punto di vista legislativo”, ha sottolineato Chiaroni.
Le performance ESG come specchio della competitività aziendale
La vastità della trasformazione richiesta implica la necessità di un forte sostegno finanziario, dove gli investimenti sostenibili diventano catalizzatori del cambiamento, rendendo le iniziative ambientalmente responsabili non solo fattibili ma anche economicamente vantaggiose.
L'anno 2023 ha segnato un punto di svolta, con i criteri di finanziamento tradizionali che si sono allineati per la prima volta con i valori ESG (Ambientali, Sociali e di Governance).
“Questo allineamento segnala un cambiamento significativo nel modo in cui gli investimenti vengono valutati e attuati, dimostrando che quando gli investitori iniziano a muoversi in direzione della sostenibilità, l'intero sistema economico segue”, ha commentato Chiaroni.
Se i criteri ESG pesano quanto (o più) della valutazione finanziaria di un’azienda, emerge quindi il contribuito che gli stakeholder del settore possono dare alla sostenibilità delle imprese promuovendo un “effetto volano” che spinga gli attori dei diversi ecosistemi a vedere la sostenibilità non come spesa, ma come un elemento critico alla competitività aziendale.
La sostenibilità ambientale come motore di innovazione e competitività: le testimonianze delle aziende
Nel corso dell’evento, i partecipanti hanno potuto ascoltare storie di successo, attraverso le testimonianze di aziende che sono riuscite a trasformare le sfide legate alla sostenibilità ambientale in vantaggi competitivi.
Eco Store, una catena di negozi in franchising attiva in Italia e Svizzera dal 2001, si è distinta per il suo impegno nella rigenerazione sostenibile di cartucce e toner riutilizzabili. Con l'introduzione di un sistema proprietario per la ricarica nel 2008, ha contribuito alla significativa riduzione dei rifiuti, ricaricando oltre 4,2 milioni di cartucce e risparmiando 100 tonnellate di plastica. Il suo coinvolgimento nel progetto LifeNew 4 Cartidges evidenzia ulteriormente il suo impegno verso l'ambiente, sviluppando un sistema di rigenerazione semi-automatizzato che ha raddoppiato l'uso delle cartucce e ridotto del 90% i liquidi impiegati nel processo.
Bazzica Srl, con sede a Trevi (PG), è una realtà attiva nella produzione di polistirolo e poliuretano espanso. L’azienda affronta le sfide del riciclo di questi materiali attraverso l'investimento in tecnologie avanzate e collaborazioni per il monitoraggio del ciclo di vita dei prodotti. Circa il 20% del materiale utilizzato nei nuovi manufatti proviene da riciclo, in linea con gli standard della certificazione PSV (Plastica Seconda Vita), dimostrando un forte impegno verso la sostenibilità ambientale.
Boxy System, azienda basata a Terni e specializzata nella produzione di cabine acustiche, ha integrato il concetto di sostenibilità nella progettazione dei suoi prodotti. Attraverso la collaborazione con enti di certificazione e la scelta di materiali più sostenibili, Boxy System mira a ridurre l'impatto ambientale dei suoi manufatti, promuovendo soluzioni durature e efficienti dal punto di vista delle risorse.
Itema (con sede a Colzate, Bergamo), che opera nel settore delle soluzioni di tessitura avanzate, si impegna in ricerca e sviluppo per migliorare l'efficienza energetica dei propri sistemi e ridurre gli scarti nel processo produttivo. Nonostante la sostenibilità non sia il driver primario di investimento, l'azienda ha ottenuto risultati significativi nella riduzione del consumo energetico e degli scarti di filato, contribuendo alla sostenibilità ambientale delle operazioni.
Testimonianze che hanno evidenziato come, attraverso l'innovazione e l'impegno verso la sostenibilità e con strumenti e interlocutori adatti, le aziende possano non solo rispondere alle sfide ambientali ma anche rafforzare il proprio posizionamento sul mercato e contribuire a un futuro più sostenibile.